Riceviamo e ripubblichiamo una lettera di un cittadino di Fumane al Sindaco Domenico Bianchi che riguarda l'ordinanza n.50.
AL SINDACO DI FUMANE
Sua Sede
OGGETTO: ordinanza n.50 del 21/10/2010.
Egregio signor Sindaco,
L’ordinanza in oggetto indica e intima ai cittadini di Fumane i comportamenti che essi devono porre in atto per contenere e prevenire gli “episodi acuti di inquinamento atmosferico per l’inverno 2010-2011” dovuti alle PM10.
Le misure indicate sono le seguenti:
- fermo della circolazione di tutti gli autoveicoli e motoveicoli durante tre giornate nell’arco dell’inverno (con un lungo elenco di veicoli esclusi dal provvedimento);
- obbligo di spegnimento dei motori di alcuni autoveicoli in determinate situazioni di fermata;
- divieto di accendere fuochi all’aperto, con alcune eccezioni;
- obbligo di limitare il riscaldamento degli edifici.
CEMENTIFICIO polveri totali 111 di cui PM10 88,8;
EXIDE polveri totali 0,4 di cui PM 10 0,3;
TRAFFICO PM10 0,5;
RESIDENZIALE PM10 2,1.
Questi dati possono essere considerati validi anche oggi, perché la quantità di polveri stimata da ARPAV, e indicata in tabella per il cementificio, è inferiore a quella autorizzata dall’AIA fino al 31/12/2012, mentre non sono intervenuti sostanziali cambiamenti per gli altri soggetti emittenti dal 2008 a oggi.
Appare evidente che, a Fumane, il cementificio, che la sua ordinanza non menziona, è la fonte di PM10 di gran lunga più importante.
Il cementificio emette un quantitativo di PM10 centosettantotto volte maggiore di quello emesso dal traffico, e quarantadue volte maggiore di quello emesso dalle attività residenziali, che comprendono il riscaldamento degli edifici e l’accensione di fuochi all’aperto.
Ci sembra impossibile che una tale sproporzione le sia sfuggita, come è sfuggita al suo predecessore, che pure aveva commissionato la relazione all’ARPAV, e non trovi riscontro nella sua ordinanza.
Attendiamo che lei, quale responsabile della salute dei suoi amministrati, ci comunichi se ci sono sfuggite iniziative, ben più sostanziali, da lei messe in atto per garantire la salute e il benessere della comunità.
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